"Il non poter essere soddisfatto da alcuna cosa terrena, né, per dir così, della terra intera; considerare l'ampiezza inestimabile dello spazio, il numero e la mole meravigliosa dei mondi, e trovare che tutto è poco e piccino alla capacità dell'animo proprio; immaginarsi il numero dei mondi infinito, e l'universo infinito, e sentire che l'animo e il desiderio nostro sarebbe ancora più grande che sì fatto universo; e sempre accusare le cose d'insufficienza e di nullità, e patire mancamento e vòto, e però noia, pare a me il maggior segno di grandezza e di nobiltà, che si vegga nella natura umana". G. Leopardi

venerdì 22 febbraio 2013

Voglio il TFA speciale per quelli migliori di me


Pubblico qui (dopo anni di inattività) la lettera che ho scritto ai miei "compagni" di TFA. L'ho scritta dopo aver letto una petizione di alcuni colleghi che chiedevano di abolire il TFA speciale.


Cari colleghi

Ho letto la petizione che ci è stato chiesto di sottoscrivere per bloccare l’iter di avviamento dei TFA speciali, riservati a chi ha almeno tre anni di servizio come docente (detto bene: 3x180 giorni). Espongo qui le obiezioni che per prime mi sono venute in mente. Non sono un’esperta, ma se ne può parlare anche tra persone comuni.

1) Abbiamo passato una selezione aspra, è vero. Ma l’abbiamo chiamata aspra perché il test iniziale era assai carente: errori, definizioni prese da Wikipedia, nozionismo puro. Io l’ho passato solo perché mi ero laureata qualche mese prima, per cui me la cavavo col nozionismo. Amici più grandi di me, non meno preparati (il voto di laurea varrà qualcosa? Tanto più nella stessa università e facoltà sarà pur comparabile, no? Perché la loro competenza dovrebbe essere “mai comprovata” come si dice nella lettera?), non hanno passato il test semplicemente perché da qualche anno insegnano secondo i programmi, i quali non richiedono ad esempio di attribuire agli autori citazioni fuori contesto. Così, per solo un punto in meno di me, non sono stati ammessi, ma sono insegnanti certo migliori di me.

2) Chi insegna da almeno tre anni avrà imparato qualcosa?
Magari si tratta di gente svogliatissima, che si è iscritta in graduatoria di terza fascia solo per ripiego e che per puro caso è riuscita ad avere per ben tre volte supplenze annuali, ma data la quantità di coincidenze necessarie possiamo chiamarli casi rari.
Magari invece si tratta di persone che sono state assunte da scuole paritarie che – si sa – fanno contratti un anno alla volta, così possono lasciarti a casa all’occorrenza (e comunque i primi tre mesi di prova non vincolanti ci sono, per cui basta anche meno di un anno per perdere il posto), e che però sono state ritenute insegnanti validi e utili alla crescita degli alunni e dunque della scuola.

3) Perché la mia abilitazione dovrebbe perdere valore solo perché anche un altro si abilita? Il problema esiste se esistono le graduatorie, per cui chi ha insegnato più di me mi scavalca. Ma se invece si potesse assumere gli insegnanti come ho detto al punto 2 (auspicabilmente con qualche garanzia in più)? Penso che aumenterebbe la tanto agognata meritocrazia: se non sei un buon supplente, non insegni niente ai ragazzi, non ti tengo. Tutto il mercato del lavoro funziona così. Io di certo sono ingenua, ma questo problema lo vedo solo nella scuola, che guarda caso è sui generis.

4) Non ci sono aule per fare il TFA speciale? Domanda: tutte le università italiane ospitano ora il TFA? Sono sicura di no ma non conosco i dati. Si potrebbe approfondire questo dettaglio di “capienza” del sistema universitario italiano e vedere se il problema logistico è risolvibile2 spalmandoci" di più.

5) Altra domanda che pongo perché sono ignorante: la questione dell’obbligo di assunzione dopo 3 anni di lavoro, cui l’Unione Europea ci spinge, c’entra forse con la proposta del TFA speciale per regolarizzare la posizione di chi ha più di 3 anni di servizio ma non ha un’abilitazione?

6) Esperienza personale: a settembre, a scuola iniziata, sono stata chiamata da una piccola scuola media paritaria per insegnare italiano, perché due professori erano stati chiamati in ruolo. Quei due erano abilitati, ne sono rimasti due più giovani non abilitati (in servizio da 3 e 5 anni), cui ci siamo aggiunti io e un altro. Io e quest’altro stiamo imparando ad insegnare grazie ai due più grandi, che non hanno passato il test TFA. Stiamo in pratica facendo un tirocinio con rapporto 1 a 1, ci confrontiamo sulla preparazione delle lezioni, delle verifiche, sui criteri di valutazione, sul rapporto con gli studenti e le famiglie. Dovrei affermare che questi due professori non abilitati non meritano di accedere al TFA? Non mi interessa difendere un diritto acquisito solo perché ho indovinato delle crocette.

Claudia Grassi