"Il non poter essere soddisfatto da alcuna cosa terrena, né, per dir così, della terra intera; considerare l'ampiezza inestimabile dello spazio, il numero e la mole meravigliosa dei mondi, e trovare che tutto è poco e piccino alla capacità dell'animo proprio; immaginarsi il numero dei mondi infinito, e l'universo infinito, e sentire che l'animo e il desiderio nostro sarebbe ancora più grande che sì fatto universo; e sempre accusare le cose d'insufficienza e di nullità, e patire mancamento e vòto, e però noia, pare a me il maggior segno di grandezza e di nobiltà, che si vegga nella natura umana". G. Leopardi

sabato 26 gennaio 2008

Gennaio: Non ne ho la più squallida idea

Gennaio mese intenso, e infatti non ho ancora avuto il tempo di pensare a un libro da consigliare... E il fatto di non aver la più squallida idea di cosa proporre, paradossalmente mi fa accendere una lampadina...
Dunque andrei sul sicuro con un libro dei pochissimi che veramente mi hanno fatto ridere dall'inizio alla fine: Non ne ho la più squallida idea di Stefano BARTEZZAGHI, linguista e collaboratore non mi ricordo più se del Corriere o di Repubblica. Lui le chiama "frasi matte", e in questo libro raccoglie tutti i lapsus e gli strafalcioni linguistici in cui lui stesso e i suoi lettori si sono imbattuti, dividendoli in sezioni e corredandoli di un titolo che li completa. Buona lettura.

Flambé.
Vorrei mangiare qualcosa di combustibile.
Giardini pensili.
Erba volant!
Il principio della fine.
Prima di tutto, vorrei fare una postilla.
Forse che sì, forse che henné.
Come tutti sanno, D'Annunzio è stato uno dei più grandi estetisti.
La leva del '60.
Vendesi boa coscritto.

Nessun commento: